Milano nel 2030: previsioni di uno sviluppo sostenibile per il capoluogo lombardo

Di recente Enrico Mariutti, responsabile IsAG Analytics, ricercatore e pubblicista che si occupa di economia ed energia collaborando con numerose riviste specializzate, ha scritto un interessante articolo sulle previsioni di sviluppo di Milano, diventata la capitale europea del green business, nei prossimi 10 anni. Ecco cosa ne è emerso.

Una città sempre più ecosostenibile

“Milano è un nuovo modello innovativo di transizione ecologica, imperniato sulla riqualificazione urbana, sulla valorizzazione dei territori e delle capacità imprenditoriali locali. Le autorità regionali hanno elaborato programmi di riqualificazione edilizia concertati con le imprese edili, le utilities energetiche e il settore creditizio, garantendo a esercizi commerciali e famiglie pacchetti di interventi di efficienza energetica a costo zero.”

L’amministrazione del capoluogo lombardo ha di fatto preso azioni concrete verso la sostenibilità ambientale rendendo obbligatorio l’impiego di materiali fotocatalitici nei lavori di rifacimento del manto stradale e delle facciate. Grazie all’impiego di questi materiali è di fato possibile catturare l’inquinamento dell’aria abbattendo la concentrazione di inquinanti nell’aria di circa il 30%.

La cintura verde e gli edifici green

Unendo sezioni di boschi e parchi già esistenti, Milano ha raggiunto una quota di 400.000 ettari di spazi verdi: un anello che avvolge la città assorbendo 6 milioni di tonnellate di anidride carbonica l’anno e dimezzando l’effetto isola di calore dei mesi più caldi.

Anche la progettazione edilizia si focalizza sempre di più su costruzioni ecosostenibili grazie anche all’amministrazione che incentiva la diffusione di green panel, giardini pensili, tetti e pareti verdi sul modello di Bosco Verticale. Questa nuova tipologia di edifici è in grado di catturare circa 1000 tonnellate di polveri sottili l’anno, pari al 25% del particolato che interessa l’area metropolitana di Milano.

Fotobioreattori, bioraffinerie e fattorie verticali:

Il paesaggio dell’hinterland Milanese non è più costellato da campi e strade provinciali ma comincia a popolarsi sempre di più di fotobioreattori e vasche per la produzione di microalghe, bioraffinerie e fattorie verticali.

La presenza dei fotobioreattori consentirà nei prossimi dieci anni di tagliare del 20% le emissioni industriali rispetto al 2020. I fotobioreattori sono infatti destinati alla purificazione dei gas di scarico di origine industriale, da cui estraggono fino al 90% della CO2 e degli inquinanti.

Sempre nell’hinterland, diversi capannoni industriali ormai in stato di abbandono sono stati trasformati in fattorie verticali: strutture avveniristiche destinate alla produzione indoor di ortaggi rivolti ai segmenti di mercato più esigenti o attenti alla salute.

Mariutti conclude l’articolo affermando che “la transizione ecologica è l’opportunità che aspettavamo da quarant’anni, l’occasione di un nuovo Rinascimento”.

 

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Noi di Nil ci impegniamo a scegliere materiali ecosostenibili per la realizzazione dei nostri progetti, utilizzando tecnologie e sistemi innovativi che favoriscono la riduzione delle emissioni e degli sprechi. Tutti i nostri progetti sono accompagnati dalla certificazione Leed.

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